DAL RIF. CITELLI A SERRA DELLE CONCAZZE
Secondo appuntamento con l'Etna; ci troviamo dall'altra parte della Valle del Bove l'enorme caldera in parte sprofondata e in parte scivolata verso Sud - Est in tempi remoti, dove trovano facile sfogo le numerose colate che si sono succedute nel corso degli anni.
Questo versante è caratterizzato da una vegetazione molto ricca costituita da betulle ( Betula aetnensis) faggi e pino laricio (Pinus nigra ssp. calabrica) endemismo centro-mediterraneo a distribuzione calabro-sicula. .
Ed è proprio con una enorme betulla atteggiata a leggiadra ballerina che iniziamo la nostra rassegna fotografica. Questa pianta caratterizza il paesaggio altomontano oltre i 1400 metri di quota.
L'escursione parte dal Rif.Citelli (m.1741) e la salita abbastanza faticosa ci porterà sulla balconata orientale che sovrasta la Valle del Bove.
Serra delle Concazze è il lungo crinale visibile a sx nella foto; esso termina a circa 2363 metri di quota; il sentiero riportato sulla cartina prosegue fino ai Pizzi Deneri (m.2841) visibili al centro della foto.
Il crinale è spazzato da un vento impetuoso che rende difficoltoso il cammino; basta un attimo di disattenzione e le stecche indispensabili anche per la discesa, prendono la via del cielo!
Ancora una volta il paesaggio è stupefacente, il manto nevoso è compatto per cui non servono le ciaspole; la cenere ricopre ogni cosa e fanno da sfondo pini e betulle; queste ultime si spingono fino quasi a duemila metri e sono particolarmente stimolanti dal punto di vista fotografico, specie se isolate nella nebbia:
Ecco il prode Scarabix dal passo stanco e pesante causa le abbondanti abbuffate; le cronache lo danno per scomparso, di lui non esiste più traccia, inghiottito nel bosco magico delle betulle carnivore....
Poi d'un tratto la nebbia scompare e l'orizzonte si dilata nel blu:
Gli escursionisti lasciano nella neve il segno tangibile del loro passaggio:
Ed eccoci giunti al cospetto della Valle del Bove immortalata in una panoramica:
Appaiono i coni sommitali con i loro pennacchi fumanti, ma forse è più impressionante lo spettacolo che si stende ai nostri piedi, dove improbabili pareti di roccia stanno in precario equilibrio.
Quasi al centro della foto è il Monte Simone (m.2086) mentre dietro, il lungo profilo innevato termina probabilmente con la Montagnola.
Ma saliamo ancora un po' per riparaci dal vento in una piccola conca:
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Qui nuovi segni riempiono l'orizzonte, magici amplessi di bianco e di nero di neve e di cenere.
Anche nella discesa a valle, gli spunti non mancano: le forme arrotondate di antichi vulcani spenti:
La pianta pioniera visibile nella foto seguente costruisce fantastici ma pungenti cuscini; è probabilmente l'Astragalus siculus. Fiorisce a maggio quando si tinge di rosa. Come la betulla è specie endemica del versante meridionale dell'Etna.
La scheda:
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Ma ecco di nuovo la nebbia che lascia trasparire a tratti quello strano bosco di betulle, piante della taiga trasportate come per incanto sulle pendici dell'Etna.
Il punto d'arrivo si distingue appena, è laggiù sullo sfondo; al Rif. Citelli costruito sulla cima di un antico vulcano ci attende un gentile gestore con panini imbottiti innaffiati di ottima birra Moretti.....si fa per dire.